NOTA DI DEGUSTAZIONE
Colore giallo paglierino, leggermente tendente al dorato. Il perlage è fine e persistente. Al naso si avvertono interessanti sentori che richiamano la frutta a guscio, impreziositi da tocchi di lieviti, pasticceria e leggeri accenni agli agrumi. In bocca è di buon corpo, fasciante e ampio grazie a un sorso elegantemente sapido, il cui gusto si avverte anche nel finale.
ABBINAMENTO
Ottimo con i menu di mare, è assolutamente da provare con un trancio di ricciola al vapore.
CANTINA
Ad accogliere l’ospite è innanzitutto l’imponente cancello della tenuta: non un semplice dispositivo di apertura e chiusura, bensì un’opera in bronzo del celebre scultore Arnaldo Pomodoro. L’opera, “Cancello Solare”, vuol essere un gioioso e potente omaggio a colui che rappresenta il vero, primo nutrimento dell’uva. Una volta entrati e giunti sulla sommità del colle principale, si è accolti dal vasto parco di querce, castagni ed acacie, dove passeggiando si gode di splendidi scorci dei vigneti circostanti e dell’intera vallata. Un modo ideale per entrare nello spirito di questa terra, dove la fretta è bandita e la bellezza ha ancora lo spazio preminente che merita.
La visita alle cantine è un’esperienza sicuramente unica, che consente di cogliere appieno la dedizione con cui viene seguita ogni fase della produzione, all’insegna di un’attenta cura artigianale e dell’intervento tecnologico più raffinato. Celle di raffreddamento delle uve, movimentazione in assenza d’ossigeno e senza sbattimento, serbatoi “volanti” che permettono il travaso per gravità e innovative linee d’imbottigliamento ideate e progettate da Ca’ del Bosco, sono solo alcuni dei passaggi tecnologici mostrati lungo il percorso di visita.
Lunghi corridoi e cantine sotterranee conducono il visitatore in un percorso che porta alla cupola in pietra, considerata il cuore del Franciacorta Ca’ del Bosco. Il silenzio, l’oscurità, l’umidità e la temperatura naturali cullano la fermentazione dei vini in bottiglia, la maturazione nelle piccole botti di rovere e l’affinamento. “Nella cantina il vino conduce una vita sotterranea, segreta ma sorvegliata” scrive Michel Dovaz. Sono proprio il tempo qui trascorso per l’affinamento insieme alla dedizione dei cantinieri che porteranno abilmente a compimento il lavoro minuzioso iniziato nel vigneto.
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