DISTILLERIA
“Haiti é l’ultima frontiera del rhum: oggi ci sono meno di quaranta distillerie ancora attive nei Caraibi, mentre ad Haiti ce ne sono ancora 531.
Il “Clairin”, come viene chiamato il rhum ad Haiti, gioca un ruolo importante nella cultura haitiana ed è una parte essenziale della vita quotidiana della popolazione locale. Questo è il rhum delle persone, prodotto utilizzando una varietà di canna da zucchero nativa, coltivata senza l’uso di erbicidi o pesticidi. Una volta raggiunta la giusta maturità, la canna da zucchero viene tagliata esclusivamente a mano e trasportata con l’aiuto di carri o asini alla distilleria, dove viene pressata e fatta fermentare. La fermentazione avviene in contenitori (fûts) che sono pezzi di legno rastremati, che ad Haiti sono chiamati “”chais””. Non aver usato prodotti chimici in agricoltura significa che la fermentazione può avvenire con lieviti naturali presenti nel succo di canna. Sono fermentazioni “selvagge” che durano dai quattro agli otto giorni, creando straordinari mosti dal punto di vista aromatico, che esprimono chiaramente la diversità del territorio d’origine e le diverse varietà di canna da zucchero.
Il processo di produzione biologica non si ferma nei campi, ma continua nelle distillerie. Quest’ultime si trovano spesso in mezzo ai campi di canna da zucchero e sono molto spartane: una tettoia che copre la caldaia, i tini di fermentazione che sono solitamente fatti di quercia o mango e un piccolo mulino dove viene pressata la canna. Sono quindi delle distillerie estremamente basilari, potremmo dire primitive, ma belle nella loro semplicità.
Grazie a queste loro caratteristiche i Clairin possono fregiarsi del titolo “Triple A”, che viene attribuito solamente a quelle distillerie la cui materia prima è autoctona, coltivata con metodo biologico, la cui raccolta avviene rigorosamente a mano e la fermentazione mediante l’utilizzo di lievito naturale. Infine l’imbottigliamento deve essere fatto ad Haiti.”
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