NOTA DI DEGUSTAZIONE
Colore giallo paglierino carico. Naso di buona complessità che profuma di pesca gialla e albicocca contornate da un ricordo di rosmarino e lievi e piacevoli sensazioni lattiche. Al gusto è ben strutturato, pennellato da una ravvivante traccia sapida.
ABBINAMENTO
Ottimo su qualunque pietanza a base di pesce bianco e crostacei, come le eccezionali linguine agli scampi.
CANTINA
L’azienda vitivinicola Cherchi nasce nel 1970, a Usini, piccolo comune situato poco distante da Sassari, ad opera di Giovanni Cherchi, detto “Billia”, che con due ettari di vigneto ricevuto in eredità, nei primi anni ′80, decise di iniziare a produrre vino. Vero punto di riferimento per tutti gli appassionati, Giovanni Cherchi è un produttore che ha da subito capito l’importanza dello straordinario patrimonio di questa terra con vitigni autoctoni come il Cannonau, il Vermentino e il Cagnulari, dai quali nascono vini di straordinaria espressività. Da sempre riconosciuta come patria del buon vino, Usini possiede un terroir che gode di particolari condizioni pedoclimatiche, dove le colline si alternano a valli, con forti escursioni termiche ed una costante brezza marina capace di mantenere i vigneti sempre ben ventilati. Dai terreni di proprietà, di matrice calcarea e argillosa, che coprono una superficie complessiva di 30 ettari, i filari dell’azienda Cherchi vengono allevati ad una altitudine di circa 200 metri sul livello del mare, utilizzando il sistema del Guyot. Grazie alla grande esperienza maturata in vigna, le piante vengono trattate con prodotti a basso impatto ambientale, nel pieno rispetto della natura, così da arrivare al momento della vendemmia solo con grappoli sani e di qualità. Una volta giunte in cantina, le uve vengono vinificate in modo da esaltare al massimo le loro caratteristiche organolettiche ed ogni passaggio produttivo avviene in uno spazio moderno e funzionale, con strumentazioni enologiche all’avanguardia, senza mai tradire le antiche tradizioni del luogo. Risultato di tutto questo è rappresentato da una gamma di poco meno di duecentomila bottiglie, ripartite fra una decina di etichette che mostrano un bel panorama della produzione vitivinicola sarda. Tra queste, un posto d’onore è sicuramente riservato al “Tuvaoes”, nome che deriva dal vigneto da cui provengono le uve, per un bianco di stoffa, autentico e paradigmatico nell’esprimere tutta l’eleganza e la reattività che solo il Vermentino di Sardegna può regalare.
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