NOTA DI DEGUSTAZIONE
È un vino dall’ampio impatto olfattivo, con note di menta, moka, prugna e spezie che si susseguono e si fondono in
costante evoluzione. Al palato latrama dei tannini è straordinariamente fitta e setosa. Un vino profondo e lungo, di
grande eleganza.
ABBINAMENTO
Risotti, Carne alla griglia, Selvaggina, Formaggi e salumi
CANTINA
La Famiglia Antinori si dedica alla produzione vinicola da più di seicento anni: da quando, nel 1385, Giovanni di Piero Antinori entrò a far parte dell’ Arte Fiorentina dei Vinattieri. In tutta la sua lunga storia, attraverso 26 generazioni, la famiglia ha sempre gestito direttamente questa attività con scelte innovative e talvolta coraggiose ma sempre mantenendo inalterato il rispetto per le tradiz ioni e per il territorio.
Oggi la società è presieduta da Albiera Antinori, con il supporto delle due sorelle Allegra e Alessia, coinvolte in prima persona nelle attività aziendali. Il padre, Marchese Piero Antinori, è attualmente il Presidente Onorario della società. Tradizione, passione ed intuizione sono state le qualità trainanti che hanno condotto i Marchesi Antinori ad affermarsi come uno dei principali produttori italiani di vini di alta qualità.
TENUTA GUADO AL TASSO
Tenuta Guado al Tasso si trova nella piccola e prestigiosa DOC di Bolgheri, sulla costa dell’Alta Maremma, a un centinaio di chilometri a sud-ovest di Firenze. Questa denominazione ha una storia relativamente breve (nasce nel 1994) ma vanta di una fama internazionale come nuovo punto di riferimento nel panorama enologico mondiale. Tenuta Guado al Tasso si estende su una superficie di circa 320 ettari vitati in una splendida piana circondata da colline conosciuta come “anfiteatro bolgherese” per la sua particolare conformazione.
La nobile famiglia dei Della Gherardesca ha cominciato ad occuparsi di vino nelle proprie terre di Bolgheri fin dalla seconda metà del Seicento, ma è con Guido Alberto della Gherardesca, vissuto tra il 1780 e il 1854, che le cose cambiarono veramente. Grande appassionato di viticoltura e divenuto nel 1833 “maggiordomo maggiore” del granduca Leopoldo II, Guido Alberto si dedicò all’enologia nelle sue terre in Maremma. Negli anni ’30 la terra venne ereditata da Carlotta della Gherardesca Antinori, madre di Piero Antinori, e da sua sorella, che era sposata a Mario Incisa della Rocchetta (che ebbe in dote la vicina Tenuta San Guido).
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