NOTA DI DEGUSTAZIONE
Colore dorato; perlage fine e persistente. Al naso si si esprime con sentori fini di fiori bianchi e frutta; sul finale si distinguono, poi, note di crosta di pane. Franciacorta fine, fresco, potente ed elegante, dallo spirito intenso ed armonico.
ABBINAMENTO
Adatto a tutto il pasto.
CANTIN
“L’azienda di Stefano Camilucci si trova nel cuore della Franciacorta, in una bellissima zona collinare, particolarmente vocata alla viticoltura.
I suoi vigneti si trovano nei comuni di Rodengo Saiano, Ome, Monticelli Brusati e Gussago, a pochi chilometri di distanza dal Lago d’Iseo e da Brescia, sono una magnifica espressione di un terroir unico e danno vita a vini emozionanti, che raccontano di gesti antichi e di una passione che da sempre lega uomo e vino, territorio e vitigno, in grado di dare, nelle mani giuste, prodotti rari e preziosi.
Negli anni Stefano ha fatto di un’antica attività di famiglia la sua vita, realizzando un progetto che raccoglie con amore ed entusiasmo la poesia della propria terra e la proietta con un taglio illuminato verso nuovi orizzonti.
Tra i vini di Stefano merita sicuramente di essere menzionato il Franciacorta Extra Brut DOCG “”Anthologie Noir”, di particolare eleganza e carattere.
Il termine “”antologia””, che dà anche il nome a questo vino, origina dalle parole greche ἄνϑος “fiore” e λέγω “raccolgo” e, in questo caso, è stato scelto per “”raccontare”” un Franciacorta nato da selezioni ricercatissime; in enologia, infatti, il termine fiore è associato alle primissime frazioni di mosto, dette, per l’appunto, “”mosto fiore””.
Ottenuto da sole uve pinot nero, l'””Anthologie Noir” riposa al buio e al silenzio delle cantine per almeno 36 mesi ed è prodotto, in quantità limitate, solo in annate di assoluta eccellenza.
Recentemente, infine, dall’incontro di Stefano con Marco Berta è nata una birra agricola, simbolo del “”matrimonio”” fra la pianura dei cereali e la Franciacorta dei vigneti.
La birra si chiama «Oi»: come Orzo italiano e come Oglio in dialetto, a marcare proprio il legame del prodotto con la terra di origine, richiamato pure dal logo sulle bottiglie, con le due lettere sottolineate da uno sbaffo che evoca lo scorrere dell’Oglio.
L’idea iniziale, spiegano i due, era quella di mettere a frutto le reciproche passioni per le attività agricole di famiglia, puntando però su un nuovo prodotto, partendo dalla consapevolezza che l’Italia vanta una grossa prospettiva di crescita nella produzione della birra.
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