NOTA DI DEGUSTAZIONE
Il Barbacarlo è un vino gastronomico che potete abbinare a tutto pasto. Ancora molto giovane, si esprime su note floreali e fruttate che ne descrivono perfettamente la tipologia, con un impianto dinamico e brioso che rimane costante sorso dopo sorso. Se lasciato affinare ancora qualche anno in bottiglia, potrà esprimere aromi più evoluti di spezie e sottobosco.
ABBINAMENTO
Pe quanto riguarda l’abbinamento, si consiglia di essere due: la bottiglia e chi la beve.
CANTINA
Lino Maga è sinonimo di Barbacarlo e viceversa. Dai suoi 17 ettari vitati nel comune di Broni, nell’Oltrepò Pavese, questo viticoltore produce un vino che nei decenni ha acquisito un fascino del tutto particolare, il Barbacarlo. Questo rosso potrebbe essere definito quasi un “cru monopole” perché nasce da una collina specifica denominata proprio “Barbacarlo”. Si tratta di un vigneto di appena 4 ettari con una pendenza molto ripida, quasi da viticoltura eroica. E’ la croatina a fare la parte del leone in questo vino, a cui sono aggiunte uva rara e ughetta, che vengono vinificate in vecchie botti di rovere, senza controllo di temperatura. Poi il vino evolve in bottiglia senza fretta, portando con sé una naturale rifermentazione – se non prima completamente svolta in botte – che non è una certezza, ma un’eventualità. Ogni annata, quindi, può essere completamente diversa dall’altra, una scoperta emozionante per chi ama i vini di territorio e non quelli omologati. Se questo bastasse a qualificare il Barbacarlo come decisamente “fuori dal comune”, la lotta per proteggerne il nome lo rende di fatto un vino “leggendario”. Per il Barbacarlo, infatti, Lino Maga ha lottato per decenni contro la burocrazia a suon di carte bollate, per valorizzare quel nome che ne racconta la storia. Da oltre cento anni, infatti, quel vigneto da cui si ricava un vino del tutto diverso da quelli prodotti nei terreni adiacenti, è sempre stato chiamato in questo modo, come testimonia anche una mappa catastale del 1886. Forte di questa storicità, negli anni Sessanta Lino Maga fa richiesta al Ministero dell’Agricoltura per l’ottenimento della DOC per il Barbacarlo. La domanda viene respinta più volte, fino agli anni Settanta il Barbacarlo viene riconosciuto come sottodenominazione. La battaglia legale, tuttavia, non finisce qui, ma prende i toni di una faida locale, che vede schierata la famiglia Maga contro quei viticoltori che scrivono in etichetta la sottodenominazione “Barbacarlo” sui vini prodotti da vigne adiacenti. Finalmente nel 2014 (Deo gratias!) il Consiglio di Stato ha pubblicato la sentenza definitiva, che riconosce alla famiglia Maga il diritto esclusivo di utilizzare la sottodenominazione Barbacarlo in etichetta. L’altro grande cru dell’azienda è il Montebuono, prodotto da croatina, uva rara e barbera, un vino che – secondo la tradizione – fu assaggiato anche da Napoleone Bonaparte di ritorno dopo la vittoriosa battaglia di Marengo (1800), tanto che da allora fu chiamato il “vino di Napoleone”.
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