NOTA DI DEGUSTAZIONE
Tipico colore ramato e aranciato. L’impatto olfattivo è straordinario per complessità, ampiezza e persistenza: si passa con estrema facilità dalle note di rosa e albicocca a quelle di nocciola e mandorla, con un finale speziato di incredibile lunghezza. Coeso, fresco, morbido, con un finale tannico di quelli che si fanno sentire e che piacciono.
ABBINAMENTO
Da tutto pasto. Perfetto con frittate, paste ripiene.
CANTINA
La cantina Radikon è un importante punto di riferimento del Friuli, divenuta nel corso dei decenni un esempio da seguire per molti. Fu una delle prime realtà produttive a mettere a punto uno stile unico e senza compromessi, strettamente legato alle più antiche tradizioni del territorio, incluse fermentazioni spontanee, macerazioni prolungate anche per le uve bianche, lunghissimi invecchiamenti e aggiunte minime o nulle di solforosa. Si trova sull’altura di Oslavia, frazione di Gorizia, nel cuore del Collio, al confine con la Slovenia. È stata guidata, dalla fine degli anni ’70, dal carismatico vignaiolo Stanislao Radikon, detto Stanko, insieme alla moglie Suzana mentre oggi è nelle mani del figlio enologo Sasa. I 12 ettari di vigneti ubicati nei dintorni della cantina sono situati su declivi in forte pendenza e quindi molto faticosi da lavorare, ma con un terreno perfetto per la coltivazione delle uve, in quanto composto da stratificazioni arenacee e marnose di origine ecocenica, che in queste zone prende il nome Ponka. Le uve coltivate sono quelle tipiche del territorio, tra cui Ribolla Gialla, Friulano, Malvasia Istriana e Pinot Grigio, insieme a varietà tradizionali come Chardonnay e Merlot
La storia della cantina Radikon ha inizio quando Stanko, nel 1977, cominciò ad occuparsi in prima persona della coltivazione delle viti nei terreni del padre. È giovane e attratto dalle novità: “sono entrato anch’io nel girone infernale di chi faceva un uso libertino della chimica in campagna”, ma con il passare del tempo si accorge che il suo vino non è quello che lui vuole perché banale, sempre uguale a se stesso e omologato a tutti gli altri. Decide così di cambiare radicalmente rotta: niente più prodotti chimici in vigna, né anidride solforosa in cantina, dove si passa a lunghe macerazioni sulle bucce in tini di legno. I risultati sono sorprendenti: il vino ottenuto è meraviglioso, complesso e multiforme, ricco di carattere e di personalità. Comincia quindi a farsi portatore di una filosofia produttiva che sostiene l’assoluta necessità di coltivare la terra con i metodi tradizionali senza inquinarla con prodotti chimici al fine di farsi autori di una produzione genuina e strettamente territoriale: “i nostri propositi per il futuro sono animati dallo stesso spirito che ora ci spinge a produrre vini naturali, lavorando a fondo per dare il meglio di noi stessi anno dopo anno”.
I vini Radikon sono l’espressione pura e anticonvenzionale del Collio: etichette uniche e inimitabili, non assimilabili a nessun altro prodotto e differenti in ogni annata, in grado di sorprendere nell’istante e di regalare grandi emozioni nel tempo. Richiedono pazienza, attenzione e grande dedizione, sconsigliate ai degustatori meno esperti. A partire dai vitigni tipici del territorio Radikon, da grande artigiano del vino, è stato in grado di coniare uno stile originale e personalissimo che ha saputo essere innovativo e tradizionale nello stesso tempo, aprendo la strada, con i suoi orange wines, a tanti altri produttori artigiani e segnando in maniera definitiva la storia enologica del Friuli Venezia Giulia.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.