NOTA DI DEGUSTAZIONE
Cuvee du Chat del Domaine Marcel Lapierre è un vino rosso appagante e concreto, tutto su frutti rossi e amarena circondati da sbuffi floreali. Dalla bocca schietta e chiara, con tannini presenti, ma bene levigata e una chiusura balsamica, speziata e lunga.
ABBINAMENTO
Quando tornate a casa da lavoro dopo una lunga giornata di riunioni e il vostro gatto vi aspetta da tutto il giorno a casa sul divano per una sostanziosa dose di coccole, è ora di bere un bicchiere de La Cuvee du Chat per onorare il vostro fido e paziente felino.
MAISON
Marcel Lapierre è l’ultimo erede di questa particolare cantina, che vede i propri natali all’inizio del diciannovesimo secolo, nella zona del Beaujolais. Villiè-Morgon ospita le vigne della tenuta, sita nel dipartimento del Rodano, regione dalla lunghissima e celebre tradizione vinicola, tra le sue sinuose alture. Dopo il padre Michael, il fondatore, fu Camille a prendere le redini dell’attività famigliare, decidendo di imbottigliare e ampliare la cantina. La grande svolta arriva proprio con Marcel, giovane e promettente, il quale decide di procedere con una filosofia di produzione completamente naturale. Con il supporto dell’Università della California, tutt’ora egli mantiene i 13 ettari con il preciso scopo di donare un lunghissimo futuro alla fertilità delle sue terre. Tra Villiè-Morgon a Cote du Py egli riesce perfettamente a far sentire la propria voce fuori dal coro in un periodo di grande standardizzazione. I Beaujolais di Marcel Lapierre sono ottenuti, ovviamente, da esclusive uve Gamay, vitigno autoctono di grande fama. Le vigne hanno una media di 65 anni di età, pertanto fortemente espressive nel proprio terroir, a forte presenza granitica, che dona etichette di grande eleganza espressiva. La vendemmia viene effettuata esclusivamente a mano, tendenzialmente in due passaggi, per cogliere le uve al meglio della loro maturità. Dopo la macerazione semi-carbonica, metodo tipicamente utilizzato nella regione del Beaujolais, per cui i grappoli non vengono pressati, ma posti in vasche di acciaio sature di anidride carbonica, la fermentazione alcolica viene avviata da lieviti indigeni e tutti i procedimenti si svolgono senza l’uso di anidride solforosa. Successivamente, avvenuta la pressatura e la svinatura, le varie “cuvèe” vengono unite per costituire il blend che subirà l’affinamento in botti di rovere rigorosamente francese per 9 mesi.
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